Nel corso dell’ultimo decennio, la Commissione ONU per i diritti umani, soprattutto attraverso la Sottocommissione per la promozione e protezione dei diritti umani, si è occupata a più riprese delle relazioni esistenti tra violazione dei diritti umani e attività delle imprese.
Nel 1997, la Sottocommissione avvia un’analisi sulle relazioni esistenti tra imprese multinazionali e diritti umani ed il 13 agosto 2003, a coronamento degli studi svolti dal proprio gruppo di lavoro sui metodi impiegati dalle multinazionali, approva la Risoluzione 2003/16 sull’adozione delle Norme sulla Responsabilità delle Compagnie Transnazionali ed Altre Imprese.
Si tratta dell'unico documento che contiene diversi obblighi relativi ai diritti umani che possono essere applicati a tutti i campi d’azione degli attori economici privati, tra cui le imprese multinazionali. Le Norme in questione, infatti, identificano chiaramente buone prassi e modalità di attuazione e monitoraggio delle stesse, prescrivendo l’obbligo generale di “promuovere, assicurare, rispettare e tutelare i diritti umani riconosciuti dal diritto internazionale come da quello nazionale”.
È altrettanto vero, tuttavia, che la necessità di ottenere l’unanimità sul documento ha portato a compromessi e, soprattutto, alla messa da parte dell’idea ufficiale di considerare il documento come un futuro strumento in grado di indicare obblighi vincolanti per gli attori economici privati.
Ciò sembra confermato anche dalla decisione 2004/116, in cui la Commissione ONU per i diritti umani, nel recepire il lavoro della Sotto-commissione, afferma che, dal momento che le Norms non sono state da lei richieste ed in quanto semplice proposta progettuale, esse risultano prive di qualsiasi valore legale.
Ciononostante, il 20 aprile 2005, la stessa Commissione, dato il prolungarsi del dibattito e delle polemiche, approva a Ginevra la Risoluzione E/CN.4/2005/L.87 sul tema “Diritti umani, società transnazionali e altri attori economici privati”. Adottata con 49 voti a favore (tra cui l’Italia), 3 contrari (Usa, Sud Africa e Australia) e 1 astenuto (Burkina Faso), la risoluzione richiede al Segretario Generale delle Nazioni Unite di nominare un Rappresentante Speciale per le questioni riguardanti i diritti dell’uomo, le società transnazionali e le altre imprese commerciali che si occupi di analizzare le relazioni esistenti tra la salvaguardia dei diritti umani e le attività economiche delle imprese, per un periodo iniziale di 3 anni.
La persona scelta per ricoprire il ruolo di Rappresentante Speciale è il Professor John Ruggie, docente di relazioni internazionali all’università di Harvard e consigliere dell'ex Segretario Generale delle Nazioni Unite Kofi Annan.
Gli obiettivi previsti dal mandato per il Rappresentante Speciale, e da questo perseguiti, riguardano:
Ad esito di intense ricerche e numerosissime consultazioni con rappresentanti di istituzioni, mondo delle imprese e società civile, svolte in molte regioni de mondo durante il suo mandato triennale, nel giugno 2008, il professor Ruggie ha sottoposto al Consiglio per i diritti umani delle Nazioni Unite (che ha preso il posto dell’omonima Commissione) un quadro operativo intitolato “Protect, Respect and Remedy”, basato su tre pilastri:
Il Consiglio ha unanimemente approvato il framework, che è stato in seguito caldamente accolto anche da numerosi gruppi chiave di stakeholders: molti governi l'hanno utilizzato nel condurre le loro valutazioni politiche, molteplici importanti società multinazionali hanno riallineato i loro processi di due diligence rifacendosi ai suoi standard, attori della società civile l’hanno impiegato nelle loro analisi e nel loro lavoro di advocacy e le maggiori organizzazioni internazionali si sono basate su questo quadro per adeguare le proprie politiche in materia di diritti umani e imprese.
Nella sessione del 18 giugno 2008, il Consiglio ha altresì prolungato il mandato di Ruggie di altri 3 anni, sino al prossimo giugno 2011, tramite una risoluzione recante il seguente ulteriore mandato:
Con la risoluzione A/HRC/17/4 del 6 luglio 2011, adottata durante la sua 17a sessione, il Consiglio per i diritti umani delle Nazioni Unite ha istituito un Gruppo di Lavoro su imprese e diritti umani, che sarà “composto da cinque esperti indipendenti, di equilibrata rappresentanza geografica, per un periodo di tre anni”.
La risoluzione ha istituito altresì un Forum annuale, sempre su diritti umani e imprese, “sotto la guida del Gruppo di Lavoro, per discutere le tendenze e le sfide per l'attuazione dei Principi Guida e promuovere il dialogo e la cooperazione sulle questioni legate a imprese e diritti umani, incluse le sfide incontrate in particolari settori, ambienti operativi o in relazione a specifici diritti o gruppi, così come individuare buone pratiche”. La risoluzione ha inoltre specificato chi avrà diritto a partecipare al Forum.
Durante la 18a sessione, che si è svolta a Ginevra tra il 12 ed il 30 settembre, il Consiglio ha nominato membri del Working Group i seguenti 5 esperti indipendenti:
Mr. Michael Addo (Ghana: African group);
Ms. Alexandra Guaqueta (Colombia/USA: Group of Latin American and Caribbean States);
Ms. Margaret Jungk (USA: Western European and other Group);
Mr. Puvan Selvanathan (Malaysia: Asian group);
Mr. Pavel Sulyandziga (Russian Federation: Eastern European group).
I lavori inizieranno formalmente il 1 Novembre 2011.